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COLLOQUI

Luca Chiomenti  1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 17 | 18 | 19 | 20

monofonico e composto da un giradischi Thorens (TD135, la versione con braccio fisso del TD124), pre e finale Geloso (HF233 + HF234) e diffusore a 2 vie con componenti Goodmans (Axiom 12" + tweeter Trebax). Conservo tuttora gelosamente quei pezzi nella mia collezione privata.
Nei primi anni Settanta quell'impianto era diventato stereofonico e comprendeva sintoampli, giradischi, registratore a cassette e diffusori Philips, di quando la Philips esprimeva ancora il meglio dell'industria europea e non copiava i giapponesi ma il contrario (erano pezzi tutti Made in Holland ed anche quelli sono nella collezione).
A 10 anni (1975) avevo cominciato a fare domande, forse troppe e mio padre, stanco della mia insistenza, come risposta mi mise in mano da un lato i numeri di Suono che a quel tempo comperava regolarmente (ho la collezione completa dal numero 35), dall'altro alcuni libri di tecnica di alcuni anni prima. Si trattava di vari testi tra i quali il famoso "Audiolibro" di Ravalico ed "Alta Fedeltà" di Nicolao (padre). Su quei testi si parlava praticamente solo di valvole e così ebbe luogo la mia prima formazione di elettronica. In quel periodo ('76-77) su Suono aveva luogo la diatriba a proposito della DIM-TIM relativamente agli apparecchi a stato solido e leggevo con avidità Aloia e gli altri anche se ero in grado di comprendere solo una parte di quello che veniva scritto. In compenso ascoltavo molto e cominciavo a girare alcuni negozi.
Il mio primo impianto vero, cioè non la fonovaligia o il mangiacassette, risale circa al 1977 ed era composto da pezzi che mio padre non usava più: giradischi Philips con testina Shure M75ED, ampli Akai AM2600, piastra a cassette Philips, diffusori Philips a 3 vie in sospensione pneumatica. A quei tempi (fine anni '70) i registratori a cassette di alta qualità erano considerati sorgenti accettabili.
Nel frattempo però avevo scoperto, grazie alle letture sopra citate, le valvole. Avevo recuperato l'impianto degli anni '60 che avevo rimesso in piedi restaurando l'ampli Geloso (era solo un elettrolitico da sostituire), avendo così una sorta di doppio impianto ed avevo cominciato ad andare per negozi a chiedere delle valvole. Nel 1978 un ragazzino che andava a parlare di valvole veniva preso in giro e non poco dai presunti "tecnici" di quegli anni; credo di avere sviluppato in quel periodo un profondo odio per certi venditori che si spacciano per tecnici ma che hanno conoscenze sotto lo zero e capacità di


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Luca Chiomenti di Kiom

LUCA CHIOMENTI
PROGETTISTA E TITOLARE KIOM
Di Francesco S. Piccione
Data Pubblicazione Originaria:
22/11/2001


IL NOSTRO COLLOQUIO

Francesco S. Piccione (HFG)
Ingegner Chiomenti, anche se Lei è ben noto nei salotti esoterici, per ragioni che andremo ad esporre in seguito, si presenti ai nostri lettori e ci racconti la sua evoluzione audiofila come semplice appassionato.

Luca Chiomenti (L. C.)
Domanda in apparenza semplice ma che richiede di riassumere moltissimi avvenimenti. Spero di non essere troppo prolisso. Sono nato a Milano il 9 luglio 1965 e dopo gli studi liceali (Classico) ho frequentato la facoltà di Ingegneria al Politecnico di Milano. Sorvolo sul mio coinvolgimento personale nella musica dal vivo per concentrarmi sulla mia storia di audiofilo che si può, credo, dividere finora in quattro fasi:

- una iniziale che va dalla metà degli anni '70 fino a circa l'84;
- una seconda dall'86 all'inizio dei '90;
- la terza che da lì arriva fino al '97;
- l'ultima, dal '98 ad oggi, 2001.

1976-1984
Dagli inizi "anni '70" allo spostamento verso il suono "audiophile" inglese.
La passione per l'hifi inizia presto, intorno ai 10 anni: la "malattia" hifi mi è stata trasmessa da mio padre, appassionato di musica e di una sua riproduzione sin dai pionieristici anni cinquanta. In casa sin dalla mia nascita c'era un impianto,

 

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