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Luca Chiomenti  1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 17 | 18 | 19 | 20

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sono importanti, è meglio centrare l'attenzione sui due punti che ritengo i cardini della messa a punto dei sistemi e che troppo spesso sono trascurati.

Il
primo: la composizione del sistema audio stesso, ovvero coerenza di ispirazione ed equilibrio tra le parti.
Coerenza significa che i vari elementi dovrebbero ispirarsi ad uno stesso approccio alla riproduzione. Ad esempio si può parlare di alta potenza e bassa efficienza o il contrario, a me più caro, bassa potenza ed alta efficienza, ma ci sono anche altri elementi che possono identificare un certo approccio, ad esempio il produttore. Un esempio di poca coerenza: volere a tutti i costi l'amplificatore single ended da 50W, un oggetto quasi irrealizzabile ed in ogni caso senza senso, per poter ascoltare la tanto decantata "magia" del single ended con sistemi a bassa efficienza, che se la mangiano tutta (trascuriamo il fatto che in un ampli la magia non nasce certo dall'essere SE (Single Ended) o PP (Push-pull); ho volutamente citato un luogo comune spesso usato come criterio di scelte irrazionali).
Equilibrio significa che, quando già si parla di elementi coerenti con un determinato approccio alla riproduzione, occorre il senso della misura: non ha senso mettere un diffusore da 2 milioni, per quanto bene esso possa essere progettato e realizzato, con una amplificazione da 30 milioni, immaginando anch'essa altrettanto ben fatta. Se dico questo è perché ho incontrato innumerevoli esempi di impianti con questi errori concettuali di base, capaci di inficiare sin dall'inizio il risultato (spesso tra l'altro con costi elevati): impiantini ben concepiti, con un costo totale che ne era solo una piccola frazione, lasciavano di stucco e profondamente frustrati i proprietari di quelli più costosi.

Il
secondo: la cura per l'acustica ambientale.
In un certo periodo è stata quasi una "moda", e che purtroppo non fosse un risultato acquisito ma solo il risultato di una moda passeggera, lo dimostra come il tema sia stato dimenticato in fretta. E' un errore e ritengo che la cura dell'acustica possa influire in modo determinante sulle prestazioni di un impianto. Spesso non occorrono opere macroscopiche, perché già la
scelta della disposizione ed il posizionamento dell'impianto sono una

forma di interazione importante con l'acustica dell'ambiente: non necessariamente occorrono interventi pesanti, a volte basta solo una accorta disposizione di tendaggi, librerie, tappeti, l'aria intorno ai diffusori, la cura per le simmetrie etc.
Dopo che si è pensato ad una accurata composizione ed all'acustica si può pensare ad ulteriori affinamenti con gli accessori. Tanti, tantissimi sono validi e funzionano, altri meno, il vero problema è rapportare il loro risultato al loro costo ed a quello del sistema in generale: è il tema della ripartizione dei costi in un impianto.

I cavi
A mio avviso sono molto importanti ma non mi sento di arrivare, come fanno alcuni, a considerarli degli elementi dell'impianto. Restano accessori, anche se probabilmente sono i più importanti di tutti: il loro peso sul risultato è fondamentale e non bisogna trascurarli mai, compresi quelli di alimentazione ed in nessun impianto anche di costo minimo. I supporti. In genere svolgono un ruolo principalmente perché se cattivi possono degradare le prestazioni di vari elementi del sistema. Molto dipende dall'apparecchio che si considera: provate ad appoggiare un giradischi su un cattivo supporto...

Le punte
Nei fatti sono delle molle travestite, con frequenze di risonanza piuttosto alte. Certo nel punto di contatto la pressione è elevatissima e c'è un forte accoppiamento. Occorre però chiedersi da una parte, se l'accoppiamento sia sempre la migliore soluzione, dall'altra, avere ben presente che il punto di contatto è poi a sua volta accoppiato all'apparecchio tramite la rimanente parte della punta (un cono o un cilindretto metallico) che nei fatti è, come detto sopra, una molla che risuona. Il problema è talmente vasto che è molto difficile generalizzare, ci sono casi in cui le punte danno dei risultati efficaci ma, per quella che è la mia esperienza, spesso fanno poco e non è così raro che facciano dei danni (non gravi, se non ai parquet). Non le amo.

Condizionatori di rete
Il problema è serio ma spesso
la cura proposta è peggiore del male. In sostanza non ho mai incontrato un condizionatore di rete che effettivamente apporti dei miglioramenti al


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