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LETTERE ALLA RIVISTA | 2003

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LETTERE ALLA RIVISTA

2003

LETTERA N. 3/2003  1 | 2 | 3 | 4

L'EVOLUZIONE DELL'IMPIANTO
Di Fulvio …

LETTERA 1

Egr. Direttore,
 
mi chiamo Fulvio e Le scrivo da Moncalieri (TO). Sono un tecnico luci nel settore professionale e un audiofilo in quello casalingo. La musica fa, quindi, totalmente parte della mia vita. Infatti, sono anche un discreto musicista (suono la batteria da 15 anni e la chitarra da 20) e in più mi interesso da anni di acustica. Ho partecipato a più di 1.500 concerti, ovviamente la maggior parte dei quali amplificati. Di conseguenza conosco discretamente bene la differenza tra il professionale ed il nostro dolce hi-fi casalingo.

Il mio impianto non è purtroppo esoterico, ma la mia attenzione si rivolge soprattutto alla messa a punto ambientale, cioè credo di essere arrivato a sfruttare appieno le caratteristiche del mio sistema, composto da CD Pioneer PD-S 503, ampli integrato Pioneer A-503R, diffusori RCF Aithra 5 (con secondo woofer in reflex passivo), cavi di segnale Monster Cable, di potenza Nordost Flatline, tavolino autocostruito. E' un impianto decisamente
commerciale, ma devo dire di averne raggiunto i limiti, dopo anni di ascolti e messe a punto dell'ambiente e del controllo delle vibrazioni dell'intero sistema. Voglio dire che a questo punto non cambia più niente cambiando i vari metodi di appoggio o similari (anche i diffusori più di questa risoluzione non danno).

L'ambiente originale era un po' disgraziato: lungo 3,6 m, largo 3,6 m e alto 3 m, quindi varie somme di risonanze, ecc. Ho dovuto costruire varie trappole per bassi con risuonatori di Helmotz tarati a determinate frequenze, disposizione maniacale di diffusori e punto di ascolto, riflessioni primarie e parte delle secondarie abbattute drasticamente grazie a

pannelli assorbenti da me costruiti (side panel mobili).
Il suono è vellutato e abbastanza lento (Pioneer), l'immagine è stupenda in tutte le dimensioni (soprattutto in profondità), ma l'avere dei diffusori di un metro d'altezza crea un palco abbastanza esteso e rispettoso degli strumenti e delle dinamiche. Nel mio impianto ho provato diversi finali professionali (presi in prestito dalla mia ditta) e mi accingerò ad ascoltare anche delle testate valvolari Marshall!
Sono al punto in cui posso cambiare il sistema gradualmente. Da qualche mese faccio ascolti di diffusori.

E qui, finalmente (scusi la lunghezza, in anni di riviste è la prima lettera che scrivo ad una testata), arrivano le domande per lei. In una prova comparata ho ascoltato le Piega P8 e le B&W CDM 7NT. Ho preferito di gran lunga la trasparenza morbida delle Piega, rispetto alla trasparenza monitor delle B&W, e ho notato una maggiore estensione delle prime. Le domande sono:

- Visti i miei gusti, sarei orientato a un sistema Martin Logan con sub, pre Klimo Merlino valvolare e finale AM Audio A50, con sorgente Copland. Non li ho ascoltati, ma secondo Lei che tipo di suono ne uscirebbe?
- I diffusori B&W hanno tutti quel suono monitor con le medie proiettate in avanti?
- Al posto degli elettrostatici (e visto che di mestiere ascolto impianti trasparenti e morbidi ad alta efficienza (tipo Meyer e D&B), che tipo di diffusori mi consiglia (non monitor)?
- Ultimamente ho dovuto risolvere dei problemi di spostamento delle frequenze medie a causa del termosifone posizionato dietro e a destra dei diffusori, e il cambio repentino di temperatura si traduceva in uno spostamento di una quindicina di cm delle voci e degli strumenti sui medi con


(Continua a pagina 2)

 

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