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Italo Adami  1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14   

(Continua da pagina 2)

chitarristi rock lo sfruttavano per sperimentare nuove sonorità durante i loro concerti .
Non era probabilmente nemmeno un avanguardista dell'acustica ambientale: negli anni '70 le riviste audio pubblicarono diversi articoli sull'argomento. Molti esperti di acustica ambientale hanno scritto, prima e meglio di me, articoli sulle riviste audio dove si parlava di risonanze, riflessioni e quant'altro. Forse questi argomenti venivano trattati in modo troppo serioso, cattedratico. Forse quella modalità comunicativa  ha tenuto lontano gli appassionati di hi-fi dalle problematiche acustiche legate alla riproduzione stereofonica (che invece possono essere appassionanti e foriere di grandi soddisfazioni). Forse soffriamo ancora di questa eredità. Ma i problemi erano ben conosciuti già allora. Erano le soluzioni domestiche casomai, ad essere scarse. Oggi c'è una possibilità di intervento notevolmente maggiore sia in termini quantitativi che qualitativi.

Vengo alla sua domanda.
Per me l'acustica ambientale è certamente importantissima per la qualità del suono di un sistema di riproduzione audio! E' perciò impossibile rispondere senza considerarla.

Penso  che il suono di un sistema audio sia fatto dagli interfacciamenti, più che dai componenti.
Sembra una differenza piccola. Invece è sostanziale.
Fonte, preamplificatore, amplificatore, diffusori e cavi: questi sono i tradizionali componenti di un sistema di riproduzione sonora.
Se li prendo come oggetti a se stanti e non indico nulla circa la relazione che essi stabiliscono fra loro, promuovo "il culto" dell'oggetto innescando la degenerazione del fine dell'ascolto: non si  ascolta più la musica, ma il suono per il suono.
Se invece considero i rapporti che  stabiliscono fra di loro, faccio un'operazione  culturalmente più avanzata,  che  tiene presente il contesto, che in modo pragmatico mira al risultato finale, che ambisce  più a scoprire il …"suono della musica" che il suono dei componenti.

A volte mi domando come certi audiofili possano tirare conclusioni "definitive" su un apparecchio. Non è possibile ascoltare un componente al di fuori di una catena audio e di un contesto, i quali pesano enormemente sul risultato finale.
Lo stesso apparecchio posto in un'altra catena e

in un altro contesto suonerà molto diversamente.
I recensori, in genere, ne sono ben consci e, in genere, evitano le sentenze tombali. Ed è per questo che, in un certo senso saggiamente, riescono a non parlar mai male di alcun componente che debbono giudicare. Un apparecchio, preso a sè, è non giudicabile. Lo si può misurare. Ma, anche le misure, sono solo…un punto di vista, non la verità rivelata.

Proviamo invece a ragionare per interfacciamenti.
Una catena audio si compone dei seguenti: ambiente-diffusori, diffusori-finale di potenza, finale di potenza-preamplificatore, preamplificatore-fonte.
Ciò significa che per scegliere i diffusori debbo considerare l'ambiente (in senso lato, poi vedremo meglio), che per scegliere il finale debbo considerare i diffusori e così via.
Detto ciò, adesso potrei dire già da ora che per me il componente centrale di un sistema audio sono i diffusori.

Prima di proseguire però vorrei aggiungere alcune cose.
La prima: i cavi sono importanti o non lo sono? Sostituendo un cavo ad un altro in una catena audio si possono avvertire differenze sonore più o meno eclatanti. Ciò significa che ogni cavo si comporta in modo differente da un altro e ciò giustifica il fatto che non ci sia il "monocavo", così come in Formula Uno c'è la  gomma monomarca.. Ogni cavo riesce a "far vedere" una parte più o meno grande, più o meno diversa degli apparati che collega. Il cavo ideale è quello che riesce  a far dialogare, ad esempio, amplificatore e diffusori facendo in modo che essi riescano a parlarsi e a comprendersi su tutto. I cavi hanno quindi un loro peso specifico sul suono del sistema e, dato che il cavo ideale, quello perfetto per ogni sistema  mi risulta non esistere, così anche la scelta dei cavi dipende dal contesto.

La seconda: l'importanza della qualità della fonte.
La fonte più performante, quella che sottrae e distorce nessuna informazione, dovrebbe essere sempre e comunque quella da preferire. Ammesso che una tale macchina esista (e così credo non sia, giacché  macchine  di gamma top-top suonano differentemente l'una dall'altra, "interpretando", cioè privilegiando cosa "andare


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