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DEDICATO A FRANCO ADORNO
Il 7 dicembre 1998 scomparve a Siracusa all'età di 70 anni un mio caro amico e maestro di passione audio: Franco Adorno.
Il suo amore per la musica era talmente elevato che accompagnava di pari passo il suo amore per la tecnica legata alla riproduzione della stessa.
Musica e tecnica: un binomio sempre unito sia nel caso della riproduzione audio, sia nel caso della costruzione degli strumenti musicali. In Franco questo binomio assumeva connotati mistici. Qualsiasi cosa potesse essere fatta per la riproduzione musicale, occorreva sperimentarla: questo era il suo motto.
Amava l'alta efficienza unita alla restituzione di un suono di qualità raffinata. Sua era la teoria, ben conosciuta nel mio ambiente, della sorgente multipolare. Sosteneva che era assolutamente impossibile riprodurre una grande orchestra sinfonica con una semplice coppia di casse, a meno non fossero di dimensioni ragguardevoli.
Lui utilizzava ben tre coppie di diffusori, disposti in modo opportuno all'interno di un grande ambiente d'ascolto. I diffusori non erano uguali, appunto perché specializzati nella riproduzione di determinate frequenze. In fondo alla sala da musica erano situati dei grossi monitor da studio Tannoy, che pur funzionando a gamma intera, tramite opportune regolazioni e posizionamento, s'occupavano di restituire le frequenze al di sotto dei 100 Hz. Più avanti, lungo le due pareti laterali, troviamo poste le altre due coppie di diffusori (ESS e Custom), di dimensioni più
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ridotte al precedente. Queste sono sistemate a distanze opportune ed angolate in modo ben preciso. Le coppie restituivano l'intera gamma di frequenze, anche se quella più vicina al punto d'ascolto sembrava non suonasse mai, data la sua enorme spazialità, oltre al differente livello di emissione. Il risultato sonoro era quello di un'intera sala inondata dalla musica, con suoni di qualità elevata, non per tutti i generi, ma di livello assoluto con la New Age e la Sinfonica.
La conseguenza fu che la sua sala d'ascolto, contrariamente a quella di tanti appassionati audiofili, era sempre gremita di persone, appassionate solo di musica, o di musica ed hi-fi. Il segreto di tutto questo era l'applicazione rigorosa delle leggi della Fisica, nonché la sperimentazione di alcune teorie contrastanti tra loro.
L'incontro tra me e Franco, oltre a generare la teoria sulla scadente qualità sonora dei minidiffusori, ha prodotto una scommessa: riuscire a riempire di suono di qualità assoluta una sala di ascolto da una sola coppia di diffusori d'elevatissima qualità. La scommessa riuscì, ma Lui non ebbe la possibilità di assistervi. Almeno di presenza. Tanto altro occorrerebbe dire….
Ciao Franco, manchi a tutti noi.
Francesco S. Piccione
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