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GLI EDITORIALI | 2009

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EDITORIALI

2009

EDITORIALE N. 2/2009  1 | 2 | 3 

SUONO E RIPRODUZIONE
Di Francesco Piccione

Discutendo con i lettori e con i miei amici della redazione di musica, strumenti musicali e riproduzione audio, sono emersi dei problemi interpretativi circa il rapporto tra il suono degli strumenti musicali e la riproduzione del suono.

Il nodo principale verte sulla
possibilità o meno di riprodurre correttamente il suono degli strumenti musicali. 
Spesso gli audiofili e i recensori, parlano di impossibilità di riprodurre un preciso evento reale. Costoro da un lato hanno ragione, ma dall'altro hanno torto.
Prima di approfondire questo argomento, occorre richiamare quanto da me affermato nel corso degli anni, in particolare quanto scrissi a suo tempo nel mio libro dedicato all'alta fedeltà esoterica. A proposito, ringrazio i numerosi abbonati che si sono complimentati per l'articolo relativo alla terminologia, pubblicato nello scorso numero. Grazie!

E' giunto il momento di riprendere la parte di quel libro dedicata agli strumenti musicali. In quella affermo che il nostro riferimento nella valutazione delle prestazioni sonore di un impianto stereo, devono essere gli strumenti musicali e le voci; per questo motivo li ho denominati "
Riferimenti Reali".
Parlando con un altro amico della redazione sulla natura dei Riferimenti Reali, costui mi ha posto il discorso sui timbri, suoni assoluti, di orecchio assoluto, ecc., parlando anche della costruzione degli strumenti musicali, come sia variegata, come occorre utilizzare determinati legni in luogo di altri e determinati procedimenti costruttivi. Tutto bello; tutto affascinante. In questi discorsi, però, come in altri fatti da audiofili e da recensori di altre testate, vi è un errore di fondo sulla interpretazione da dare ai nostri Riferimenti Reali.

Quando mi riferisco al suono degli strumenti musicali, al suono reale, ho sempre sostenuto che è praticamente impossibile conoscere il suono di determinati strumenti, in particolare quelli utilizzati in una determinata registrazione. Ogni strumento musicale suona diversamente da un altro costruito da un'altra persona o azienda. Non potremmo mai sapere qual'era il suono di una determinata orchestra in un determinato ambiente, con un determinato direttore, in un

determinato momento. A meno di non essere stati presenti all'evento. Da questo punto di vista, sembrerebbe impossibile riprodurre il suono esattamente come l'originale.

Le cose non stanno proprio in questi termini.
Da anni parlo della necessità di conoscere il suono degli strumenti musicali, quello vero non amplificato. E' chiaro che non basta conoscere un contrabbasso, due chitarre e quattro mandolini…. Occorre accumulare un bagaglio di esperienze di ascolti dal vivo, in varie situazioni: al conservatorio, in negozio, al concerto, a casa di un musicista, ecc.. Più sarà vasta la vostra esperienza di ascolti, più potreste dire di conoscere il suono degli strumenti musicali. Questa vostra conoscenza è duplice. Da un lato, quella diretta (ad esempio, nel corso di un'audizione avete ascoltato il suono del violino Guarnieri del Gesù); dall'altro, quella ideale o indiretta (ossia avete un'idea ben precisa o familiarità del suono di un qualsiasi strumento musicale).

Ebbene, il suono riprodotto deve essere confrontato con
l'ideale di suono degli strumenti musicali.
A questo mi sono sempre riferito. Che si intende per suono ideale? Qual è la sua definizione?
Il suono ideale è "
un modello di assoluta perfezione che la nostra mente propone o raffigura". Si tratta di un modello soggettivo di indubbio rilievo, con il solo limite legato al soggetto che lo enuncia. Se il soggetto è una persona esperta e priva di marcata soggettività, il suo modello sarà di tipo universale ed il suo giudizio avrà valore. Viceversa, se il soggetto mostra preferenze soggettive o deformazioni sulla forma del suono, è chiaro che il suo modello ideale non corrisponderà alla realtà del suono degli strumenti musicali.

E' quindi all'ideale del suono dello strumento musicale (pianoforte, saxofono, contrabbasso, ecc.) che dobbiamo riferirci quando effettuiamo le prove di ascolto. Non sapremo mai qual'era il suono di uno Steinway & Sons presente in una data registrazione, a meno di non essere stati presenti; potremmo però averlo ascoltato in diverse occasioni od avere una certa familiarità con il suono del pianoforte, perché ascoltato


(Continua a pagina 2)

 

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