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GLI EDITORIALI | 2008

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EDITORIALI

2008

EDITORIALE N. 4/2008  1 | 2 | 3 

(Continua da pagina 1)

recensore. Quando noi facciamo i test, mi preoccupo sempre di dire ai miei amici, di fare una foto generale dell'impianto, dalla quale si evinca che il prodotto è stato realmente testato in quel sistema….
In tantissime recensioni fantasma, sparse in svariate parti del Web e non solo, non vi è una sola foto dalla quale si evinca che il prodotto sia stato nella disponibilità e nella sala di ascolto del recensore. Oppure ci sono foto del componente, prese chissà da dove o in chissà quale occasione. Cercate di farci caso e chiedete spiegazioni in merito al
furbone di turno!!!

La mancata prova della disponibilità effettiva del prodotto recensito, indica l'inesistenza del test di ascolto ed implica la commissione di un reato punibile secondo il codice penale italiano, costituito appunto dalla pubblicazione della recensione fantasma.

Noi, che conosciamo quasi tutti i componenti testati, non abbiamo nemmeno bisogno della prova fotografica…. perché il recensore parla spesso di caratteristiche inesistenti: come, ad esempio, il colore errato di un particolare; la possibilità di effettuare una regolazione non prevista; la possibilità di collegamento bilanciato per apparecchi che non lo prevedono, ecc.. Tutte queste invenzioni inesistenti, ossia non possedute dal componente
recensito e descritto con dovizia di particolari, rivelano caratteristiche sonore inventate o rubate da altri lidi. Di queste invenzioni, in tanti anni di militanza audiofila ve ne sono parecchie decine…  oltre il centinaio… Troppe!

Di questi due generi di recensioni, ce ne sono a centinaia sparse in siti di qualsiasi genere: dall'amatoriale allo pseudo professionale. I navigatori leggono (gratis, ci mancherebbe altro….) queste recensioni e le apprezzano (!!), senza curarsi dell'esistenza di determinati criteri indispensabili per definire una corretta e fondata recensione. Dopodiché, come se non bastasse questo vero e proprio inno alla stupidità umana,
ritornano sui siti più fantasiosi ed insistono nel pubblicizzarli, arrivando addirittura a considerare, proprio quelli più ridicoli in assoluto, come tra i migliori al mondo….

Tantissimi appassionati, soggiogati da una vera e propria
ipnosi da analfabetismo

audiofilo, arrivano persino a convalidare ciò che è contenuto nella recensione fantasma, confermando che corrisponde a verità. Non riesco a capacitarmi del fatto che, costoro, non arrivino a capire che questo genere di recensioni sono costruite copiandole da altre, magari redatte da un recensore straniero, oppure dallo stesso costruttore o distributore, allegando foto tratte da chissà dove. Certo, devo riconoscere che se si copia una recensione fatta da un altro, allora la recensione copiata è fantasma ma è anche veritiera, se chi l'ha redatta in origine è stato bravo….

L'anonimato elettronico e le recensioni fantasma danneggiano tutti coloro che operano in modo corretto e professionale, per la realizzazione di test attendibili.
Alla luce di queste considerazioni, è chiaro che il nostro lavoro (ma anche quello di pochissimi altri, intendiamoci) potrebbe venire seriamente danneggiato e non venire giustamente apprezzato, se non fosse per il fatto che esistono anche i veri audiofili e più in generale le persone che ragionano con la propria testa, frequentano concerti, ascoltano gli strumenti musicali e, soprattutto, ascoltano con le proprie orecchie.

Una rivista che persegue lo scopo della
evoluzione seria dell'audio di qualità, come la nostra, soffre comunque dell'altrui fraudolento operato, in quanto non attira quella fascia di lettori che trova più "suggestivo" leggere articoli che descrivono il suono di un apparecchio in 10 oniriche righe, come ormai purtroppo sembrerebbe doversi fare, secondo i dettami del giornalismo moderno, come mi ricorda sempre il nostro direttore responsabile dott. Roberto Rubino. Ciò perché ormai nessuno ha più tempo per nulla.
Io sono d'accordo con questo tipo di "recensioni" quando si tratta di articoli per quotidiani, per settimanali o per le tipiche riviste patinate nelle quali l'unica cosa presente è la pubblicità,
ma non di certo per una vera rivista di approfondimento come la nostra. Basta leggere tutte le riviste che trattano di scienza per rendersi conto che, nel caso dell'approfondimento, una paginetta A4 con carattere Arial 10 pt, non basta (molti per giunta utilizzano caratteri a 12 pt). Anzi, diciamo che possono essere ben godute per almeno un mese,


(Continua a pagina 3)

 

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