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LETTERE ALLA RIVISTA | 2000

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LETTERE ALLA RIVISTA

2000

LETTERA N. 7/2000  1 | 2

(Continua da pagina 1)

Per cui partirei da una potenza minima di 20 W per canale, se trattasi di apparecchio a transistor e se non si desidera raggiungere pressioni acustiche superiori ai 103 dB nel punto di ascolto, tetto massimo sopportabile adeguatamente in un normale ambiente domestico. Per comodità pubblico uno specchietto potenza/sensibilità:

1 W = 90 dB
10 W = 100 dB
100 W = 110 dB
200 W = 113 dB

E' uno specchietto di massima ma al tempo stesso esauriente.
Se abbiamo un sistema di diffusione del suono da 90 db di sensibilità ad 1 W, se applichiamo ai diffusori 10  W si raggiungono i 100 dB ad 1 metro, ecc.
Se al posto del dato iniziale di 90 dB sostituite il valore con 100 o 80, o 70 dB (come alcuni elettrostatici), nei valori dello specchietto dovete aggiungere o togliere la differenza di valore tra i 90 e quello prescelto. In ogni caso, si otterrà la massima pressione acustica raggiungibile dal sistema con 200 W, potenza massima accettabile prima che qualsiasi trasduttore bruci. Inutile dirvi che i 200 W sono di picco e non continui….
Considerato che in ambiente domestico è letteralmente fastidioso ascoltare a pressioni superiori a 103 dB, fatevi i calcoli e vedrete se è veramente necessario possedere amplificatori di potenza superiore ai 100 Watt.

Di solito si afferma che la potenza eccedente i 100 W serva come riserva o per i pieni orchestrali.
La risposta a tale tesi è semplice e duplice. Da un lato la riserva servirebbe solamente per diffusori con sensibilità inferiore ai 90 dB. Dall'altro per avere un buon pieno orchestrale, il tallone di Achille non è la scarsa potenza

(sempre in rapporto allo specchietto eh?) ma la limitata dinamica dei sistemi di diffusione del suono. Se un sistema è a bassa sensibilità, se è fermo, lento, l'iniezione di potenza in più, si trasformerà in calore e distorsione. Sì il diffusore potrà raggiungere livelli più elevati con un raddoppio di potenza, ma se avete esperienza vi accorgerete che avete anche perso tutto un altro mondo, fatto di qualità musicale, trasparenza, veridicità sonora, microparticolari, armonici, ecc. Quindi: ponderatezza nella potenza. E si risparmia pure….

Per quanto riguarda la scelta delle elettroniche in alternativa a quelle da Lei ascoltate in occasione della prova, nulla da obiettare sulla scelta di un integrato della Copland.
Se scorge poi le pagine dedicate allo Standard Minimo (oggi disponibile in file PDF), potrebbe trovare altri spunti per la scelta. Tenga in ogni caso presente, che il suono (bello) da Lei ascoltato con le ESS, per quanto determinato dai diffusori, questo usufruiva della complicità delle altre elettroniche utilizzate.

Quindi per la scelta del lettore CD occorre verificare quale modello e marca era collegato. Anche in questo caso mi orienterei verso apparecchi che a mio modesto parere rientrano nella categoria dello Standard Minimo e di escludere gli apparecchi da noi non menzionati.

Francesco S. Piccione

 

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