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DIRETTORE: FRANCESCO PICCIONE

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ANNO 2021 > GLI EPD© ED I TRADIZIONALI CAVI AUDIO

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EDITORIALI
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2021
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Gli EPD© ed i tradizionali cavi audio


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GLI EPD© ED I TRADIZIONALI CAVI AUDIO


28/02/2021
EDITORIALE N. 4/2021
Di Francesco Piccione

Esiste su You Tube, un altro video, stavolta un po' cattivo, ripreso da uno sconosciuto.
L'intento dell'autore, è quello di screditare i cavi per uso audio, venduti a caro prezzo. Infatti, il suo commento finale è che sia possibile replicarlo con quattro spiccioli.

Poiché stavolta il cattivo non sono io, sono libero di commentarlo in modo oggettivo.


Un tradizionale cavo di alimentazione

In questo video, che parrebbe essere autentico, viene sezionato un cavo di
alimentazione di un noto marchio statunitense, dal costo di circa 1.000,00 euro e che il fabbricante afferma essere brevettato.


Analisi costruttiva

L'autore inizia a tagliarlo per accedere alla costruzione interna.

Una volta aperto, si nota:

  1. innanzitutto, che sotto la guaina non vi è un materiale conduttivo, tipo calza;
  2. in secondo luogo, si trovano tre cavi elettrici isolati, sembrerebbero a multiconduttori, non intrecciati e di  2,5 mmq di sezione.

Al centro (
o quasi) di questo cavo, si trova una piccola scatola.
Ben protetta, al suo interno si trovano, se non erro, 2 resistenze e 4 condensatori.

L'estremità di questo cavo sono terminate, da un lato, da una spina Schuko e, dall'altro, una presa IEC. Dal video, sembrerebbe si tratti di materiale non lussuoso, ma normale, facilmente reperibile.


Osservazioni sul brevetto

Il fabbricante dichiara che si tratta di un cavo brevettato.
In assenza di un'indicazione numerica, visto che ho redatto personalmente le mie due domande di brevetto, cito una regola scolastica dell'ombrello: "Questo è stato già inventato, ma è possibile brevettare, come "Modello di Utilità", un nuovo meccanismo di apertura".

Poiché un cavo elettrico, composto da una guaina esterna, con o senza un materiale conduttivo che racchiude tre fili elettrici isolati, non può essere brevettato, lo potrebbe, invece, esserlo, se dotato di una scatola, al cui interno si trovano dei componenti elettrici, collegati ad uno o a tutti e tre i fili conduttori isolati.

In tal caso, si tratta quindi di un
Brevetto per Modello di Utilità.
Questo si caratterizza, per una forma nuova di un prodotto industriale già esistente, che dà al prodotto stesso, una particolare efficacia o comodità di applicazione o di impiego.
Ne consegue, che il valore, durata e costi mantenimento del b.m.u., è decisamente inferiore al Brevetto di Invenzione Industriale

E non credo affatto che quanto affermato possa essere smentito!


Seconda osservazione

Dal sezionamento, si evince che si tratta di un normale cavo tripolare, con inserite in una scatola chiusa, delle resistenze e condensatori. Poiché in questo vi scorre la tensione di rete a 125/220 Volt, si suppone che siano posti in parallelo, ad uno o a tutti e 3 i fili elettrici.

Tralasciando l'esistenza della scatola, questo cavo di alimentazione prende alcuni aspetti tecnici della trasmissione, tralasciandone molti altri.
Qualsiasi sia la tipologia di conduttore utilizzato (
rame, argento, oro, etc.); qualsiasi sia la tipologia di cavo elettrico (con guaina in pvc, in teflon, etc.), le differenze sonore tra questa tipologia di cavo elettrico e tantissimi altri 2 poli+massa, esistenti in commercio, non esistono o sono veramente irrisorie.

Sottolineo, che se vi è stata una attività di selezione, tra le centinaia di cavi apparentemente identici prodotti da dozzine di industrie sparse per la terra; oppure, se questo cavo è stato direttamente fabbricato da questa azienda statunitense; allora, queste attività hanno un costo, che si ripercuote su quello finale di acquisto. 


Terza osservazione

Altro fatto, è la presenza di una scatoletta centrale, al cui interno si trova della componentistica passiva: due resistenze e quattro condensatori.

È possibile ipotizzare, che questa componentistica sia stata utilizzata, per rendere più
neutro il cavo elettrico, al passaggio dell'alta tensione, grazie ad una minore

resistenza elettrica e capacità.

E probabile che sia stato questo l'obiettivo che si sono posti i tecnici dell'azienda e da questo punto di vista, l'hanno centrato in pieno:

"proporre un cavo di alimentazione che avesse delle differenze distintive rispetto ad altra concorrenza".


Da qui l'ulteriore innalzamento del costo di acquisto, a fronte di un basso costo dei singoli materiali, a cui occorre aggiungere i costi dello studio, le prove tecniche/sonore, eventuali confronti, eccetera.


Quarta osservazione

L'autore del video, c'ha ragione quando afferma: "Questo cavo supercostoso lo potete fare anche voi!".

In effetti, si cerca su un sito di materiale elettrico, un cavo elettrico a 2 poli+massa, magari da 4 mmq; una presa IEC ed una spina Schuko, magari con contatti rodiati o placcati oro; stagno, tester e quant'altro possa servire per il suo assemblamento.

Dal video, però, non si comprende come siano collegate le due resistenze ed i quattro condensatori!
Soprattutto, non si evince qual è la loro funzione, né possiamo sapere anticipatamente se il cavo che abbiamo selezionato tra le dozzine, non sia un po' strano per i nostri scopi.
È noto, infatti, che quel cavo svolge egregiamente la sua funzione.

In definitiva, come sempre è facile screditare i lavori altrui…
Magari ponendo l'attenzione sul solo fatto che il cavo selezionato, costa meno di 100 euro al dettaglio…
Se è solo per questo, anche gli amplificatori da 20.000,00 euro, al dettaglio ne costano 800...


Quinta osservazione

Dal
mio punto di vista, tecnicamente si tratta di un tradizionale cavo di alimentazione a tre poli (fase, neutro, massa), "corretto" da resistenze e condensatori, con tradizionale geometria bifilare a file parallele o elicoidali.

Dal
punto di vista della trasmissione del flusso di energia elettrica, non viene affrontato alcun problema, tra i tanti affrontati da altri famosi ricercatori.
Anzi, la presenza dei componenti passivi, secondo i miei studi funge da intralcio al regolare, efficiente e veloce scorrere della tensione al suo interno.
Tale intralcio alle continue e repentine variazioni di richieste di energia da parte della elettronica, genera sempre distorsione, che pur microscopica o irrisoria, alla fine si aggiunge e/o si contrasta al flusso di tensione elettrica, alterandola; e, successivamente, influisce negativamente anche sul segnale audio, sotto varie forme, alterando anche questo.

Detto fra noi, sottovoce, nel 2003 feci presentare su HI-FIGUIDE©, il progetto di un mio cavo di alimentazione, dalle prestazioni per certi aspetti nettamente superiore a questo oggetto: lo
HFG Esopower Advanced©, poi PF AD©!


Conclusioni

Sono rimasto piuttosto deluso, ma sorpreso, dall'aver appreso come è stato congegnato questo importante cavo di alimentazione, fabbricato da una più che nota azienda statunitense.
Certamente, la pubblicità ed il marketing hanno una importanza fondamentale, per la presentazione e vendita di qualsiasi prodotto. Mi aspettavo qualcosa di superiore e strabiliante...

I miei
Electromagnetic Passive Devices© (EPD©), ad esempio, sono tutt'altra storia, qualcosa di nettamente superiore sotto tutti i punti di vista.
Possiedono tutto ciò che ogni audiofilo desidera, poiché sono un prodotto originale, innovativo e tecnologicamente avanzato: rivoluzionario, appunto.

Gli EPD©, brevettati come invenzione industriale col n°
1415894, di fatto rendono obsoleto, ma stravagante, questo cavo di alimentazione sezionato, come qualsiasi altro tradizionale cavo elettrico così come sono stati sinora intesi.

Francesco Piccione

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