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English Version | Leonard Gregory  1 | 2

LEONARD GREGORY
PATRON THE CARTRIDGE MAN
Di Roberto Rubino

Abbiamo il piacere d'intervistare il designer del prodotto che riceviamo in prova. E in questo caso Il gentilissimo Len Gregory, è stato molto paziente nel rispondere sui temi d'attualità del settore.

L. G.
Sono piuttosto soddisfatto che alla Redazione sia piaciuta la mia testina e ne sono orgoglioso allo stesso tempo.

R. R.
Grazie Dr Len. Giusto per iniziare, dove va oggi l'hi-end? Pensa sia possibile uscire dalla crisi di mercato che l'attraversa, se una crisi esiste pure nel Regno Unito?
L. G.
Credo l'hi-end abbia smarrito la sua strada, così che molti costruttori stanno cercando strade per giustificare più alti prezzi ma non una più alta fedeltà. Ho visto sistemi venir fuori da pietre preziose, cavi in oro (che è un terribile conduttore di segnale) e legni rari, che non aggiungono un bel niente al segnale stesso. Anzi, nel caso dell'oro, sottraggono qualcosa alle performance sonore: una pratica cinica. Inoltre, c'è una credenza in alcuni circoli secondo la quale si possa quantificare ogni singolo aspetto della riproduzione sonora, come se le misure, prese da sole, possano rivelarti in quale maniera una data unità arriverà a suonare, mentre noi sappiamo bene che non è così. In questo modo accade che un set-up esoterico sia assemblato con impeccabili specifiche, ma con una resa finale che spesso non rende un buon servizio alla Musica, o al massimo suoni non percettibilmente meglio di altri meno quotati disegni. La gente, in buona sostanza, sta cercando di reinventare la ruota: tutto ciò è buono per il consumismo, ma non per la musica. Che è ciò che dovrebbe essere, mentre per qualcuno è diventata un affare da trofeo: si producono oggetti da gioielleria, chiamateli come volete, unicamente per soddisfare un desiderio che è perverso e che non ha nulla a che spartire col rendere accessibile l'esperienza musicale che ti arricchisce dentro.

R. R.
Quante ore ci vogliono per realizzare una delle sue creature? Ci sono nuovi limiti che la tecnologia dei fonorivelatori e dei giradischi

possono raggiungere?
L. G.
Ci sono numerose testine che costano grosse somme di denaro, ma se questo sia giustificato o meno diventa una questione puramente accademica, dal momento che la situazione economica corrente ci suggerisce che un oggetto ha valore se da esso si ottiene quanto effettivamente si è speso. Su questa base uno non può affermare nulla che vada bene secondo il suo prezzo: ma la mia contestazione è che non si possa costruire un'eccellente testina, ben suonante, per 1000 sterline. Non staresti costruendo una testina al primo posto. Credo questo sia il modo di ragionare di quei potenziali acquirenti dovrebbero applicare ogniqualvolta vanno ad acquistare qualcosa; essi debbono guardarsi intorno, familiarizzare col mercato, andare ed ascoltare dove possono (per vivere la sorgente stessa) e trovare qualcosa che meglio si adatti loro. D'altronde l'ascolto è un fatto molto soggettivo, ma molte persone saranno piacevolmente sorprese da quanto buona sia la qualità di alcuni prodotti meno costosi. E non solo. Non dimenticate il mercato dell'usato, anche se non per le testine, che rappresenta un ulteriore modo di acquistare hi-fi.

Realizzo circa 5 testine a settimana in media e la domanda sui limiti futuri dell'analogico è ragionevole: sinceramente dubito che ancora siamo arrivati all'optimum nell'estrazione delle informazioni dai solchi. Ogni volta che miglioro le mie testine rimango meravigliato dal livello superiore di performance e d'informazioni che raggiungo. Quelle informazioni erano lì, nel solco, ed eccomi 40 anni dopo a riscoprirlo ancora per la prima volta: nella mia esperienza che miglioro il mio giradischi o la mia testina esce fuori qualcosa di nuovo. La lezione empirica è che l'improvviso miglioramento di un ben messo equipaggiamento avrà più possibilità di successo di altri tecnologiche avanzate. Sono stato testimone della "rivoluzione digitale" e del fatto che da quando essa è andata avanti, anche l'analogico ha compiuto i suoi passi in avanti. Suppongo ci sia ancora molta strada da fare, sebbene, per me, un sistema rappresenti una serie di barriere al segnale originale come esso sgorga dalla registrazione; così non intravedo una perdita d'informazioni come un problema "settoriale", ma piuttosto come un fatto da inserirsi in un contesto più ampio perché ogni componente va ottimizzato. Ritengo che ciò in


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