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LETTERE ALLA RIVISTA | 2012

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LETTERE ALLA RIVISTA | 2012

LETTERE ALLA RIVISTA
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2012

LETTERA N. 9/2012 - QUALITA' DELLA REGISTRAZIONE ED INTERPRETAZIONE

QUALITA' DELLA REGISTRAZIONE ED INTERPRETAZIONE
Di Ferruccio C.

Egr. Direttore,

il mio pensiero su HFG in formato PDF non può che essere positivo. Però una cosa che non mi soddisfa c'è ed è relativa ai dischi segnalati come degni di essere acquistati in relazione alla qualità di registrazione.

Ebbene, le devo confessare che questo capitolo non mi soddisfa pienamente e le dirò anche perché.
Rammento che quando mi avvicinai, anni fa, all'ascolto della musica classica, chiesi consiglio a mio cognato su cosa acquistare. Iniziai con le Sinfonie di Beethoven. Mi resi conto immediatamente che vi erano importanti differenze da parte dei direttori d'orchestra nell'eseguire la stessa opera. Non ricordo quante "IX Sinfonie" ho ascoltato, sicuramente più di trenta, ma nessuna mi ha mai pienamente soddisfatto perché potessi dichiarare: "Questa è la mia preferita!".

Quando l'esecuzione mi commuoveva trovavo la registrazione mediocre e, viceversa, quando la registrazione era buona, l'esecuzione non mi coinvolgeva affatto. Malgrado ciò, ho comunque sempre preferito tenermi le esecuzioni con registrazioni mediocri, per intenderci quelle dei "soliti famosi", come Walter, Bernstein, Karajan, eccetera, rifiutando le buone incisioni perché non mi comunicavano emozione.

Arrivo al punto.
La "IX Sinfonia" eseguita da Donald Runnicles etichetta Telarc. Premetto che non dubitavo sulla qualità della registrazione. Infatti non è di questo che voglio parlare. Per prima cosa voglio soffermarmi su un particolare che reputo strano, ma secondo me importante. All'inizio del Quarto Movimento, l'ingresso dei violoncelli e dei contrabbassi li sento a sinistra. E' possibile che la disposizione degli strumenti sia stata impostata in quel modo e se si perché?
Analizzando l'esecuzione nel suo complesso la trovo poco comunicativa e poco coinvolgente.

Per capire meglio il mio disappunto mi piacerebbe poter descrivere cosa provo quando ascolto, per esempio, il Terzo Movimento diretto da Furtwrangler; oppure come riesce ad essere coinvolgente nel Quarto Movimento Karajan nella prima registrazione della Deutsche Grammophon insieme alla Janowitz. Anche alcune delle altre segnalazioni fatte su HFG relative ad altri compositori non le apprezzo.

Purtroppo mi spiace, ma non riesco e non posso accettare l'ascolto della prima di Mahler diretta da Arpad Jòo (ARTS) dopo aver percepito la poesia di Walter o Bernstein. Insomma, a mio (personalissimo) parere, voglio dire che amo ascoltare musica classica quando questa colpisce innanzitutto il cuore e non solo il cervello.

Per indicarle un esempio, consideri il caso segnalato dal Prof. Cotzia nel n. 19, Maggio 2009 - Stabat Mater di Pergolesi - diretto da Abbado, etichetta DG: semplicemente straordinario.
Ricordo che anni fa su Fedeltà del Suono venivano recensite più edizioni della stessa opera e alla fine veniva dato un giudizio che poteva essere positivo o per l'aspetto tecnico o per l'aspetto esecutivo. Il massimo giudizio veniva dalla somma positiva dei due aspetti.

Con quanto detto sopra voglio sottolineare che considero la scelta dei dischi di classica non solo per l'aspetto tecnico ma anche, se non soprattutto, per quello interpretativo. Penso che i CD di classica debbano essere analizzati e recensiti come si fa quando si esamina un apparecchio descrivendone pregi, difetti e emozioni.

Non considero quanto detto negativo è ovviamente una vostra scelta quella di decidere cosa segnalare e perché, la mia è una semplice riflessione.

Ferruccio C.

Risponde Francesco S. Piccione

Egr. Sig. Ferruccio,

come sempre la ringrazio per le Sue osservazioni, considerazione e contributi, sempre preziosi ed utili. Se tutti i lettori fossero interessati alla corretta riproduzione del suono come Lei, sicuramente la rivista migliorerebbe ulteriormente in qualità e quantità delle informazioni.

La rubrica "
Segnaliamo" è nata per sopperire una mancanza storica nelle recensioni di dischi in Italia. Come ha potuto ben notare, segnaliamo quei dischi che sono registrati in maniera più che sufficiente, in modo che l'Audiofilo Esoterico, abbia dei riferimenti sicuri con cui effettuare il set-up completo del suo sistema hi-fi, ma anche per ascoltare in modo gradevole della buona musica.

Il "modo gradevole" è la chiave di interpretazione.
Delle decine di migliaia di dischi (di qualsiasi genere (
CD, LP, DVD, eccetera) presenti in commercio, relativamente alle opere sinfoniche, solo qualcuno è da considerare accettabile dal punto di vista tecnico. E' la pura e semplice realtà.

Nella realizzazione della versione in PDF, abbiamo incontrato anche difficoltà ad avere CD da recensire… Per cui ci siamo organizzati per conto nostro ed abbiamo scelto dalla nostra discografia. Vi ricordo, ad esempio, che la mia è quasi interamente presente on-line, nella sezione "
I Riferimenti Sonori" di HFG Music.

Per la gestione di una sezione musicale, anche piuttosto semplice, occorre tempo, capitale umano, mezzi e denaro. Ad esempio, non conosco alcun recensore in Italia, paragonabile al Prof. Cotzia, attento sia all'interpretazione che alla qualità della registrazione. I recensori di musica classica, inoltre, solitamente non possiedono sistemi hi-fi degni di nota; spesso ascoltano tramite sistemi hi-fi particolarmente economici. Ricordo di uno prestato ad HI-FIGUIDE per un paio di recensioni, che ascoltava solo in cuffia. Minimo, minimo, dovrebbero possedere diffusori acustici da noi recensiti…

Relativamente alle registrazioni audiofile di musica sinfonica, è diffusa la convinzione di essere caratterizzati da carenze di carattere interpretativo. Inoltre, vi è la convinzione che solo i direttori di orchestra Europei sappiano dirigere. Non ho la competenza necessaria per trattare l'argomento. Però, vorrei esprimere il mio pensiero. Anzitutto, vi ricordo che esistono CD per Audiofili registrati da etichette americane, di Musica sinfonica o Classica diretti da straordinari direttori di orchestra, anche Europei. In secondo luogo, che le emozioni sono sempre soggettive, per cui succede che la stessa interpretazione venga giudicata diversamente. Terzo, è giusto che altri direttori affermino la loro interpretazione "emotiva", altrimenti si avrebbero interpretazioni identiche della medesima opera, che non porterebbe ad alcuna riflessione, né, ad esempio, a questa lettera.

Francesco Piccione

 

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