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LETTERE ALLA RIVISTA | 2001

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LETTERE ALLA RIVISTA

2001

LETTERA N. 6/2001  1 | 2 | 3 | 4

(Continua da pagina 1)

questo nome, modello consumer di certi monitor da studio sempre detti L100;
- Lettore CD indegno anche di citazione del modello.
- Cavi non ne parliamo.

Hummm mi sorge un dubbio e quindi preciso. Il "degno di questo nome" di cui sopra sono "secondo me". Escludo che lei conosca questi oggetti, o che li ritenga di minima qualità, non parliamo poi dello Standard Minimo… Valore stimato (da me a occhio) dell'ampli+casse circa 10.000.000 se comprato nuovo suonante nello stesso modo.

Conoscenze in campo audio. Studio la chitarra da quando avevo 10 anni. Ho iniziato con la classica ed ho avuto l'enorme privilegio di poter seguire un corso di perfezionamento tenuto dal Maestro Mario Gangi. Nella mia vita avrò suonato almeno 25 chitarre della qualità che lei definirebbe secondo il suo standard minimo, più tutto il ciofecaio che mi è capitato di incontrare. Sono poi passato allo studio del jazz ed anche lì di chitarre ne ho suonate varie.
Per quanto riguarda le incisioni ho ereditato una discoteca di un migliaio di LP, praticamente tutta classica. Beh credo che di musica ne ho sentita un bel po'…

Ora il discorso è il seguente: visto che sappiamo entrambi integrare un'equazione differenziale, piuttosto che un (bel) po' di meccanica dei fluidi, meccanica statistica, analisi armonica e altre amenità del genere, che ne
direbbe di spiegarmi un po' di quello che sa? Faccio un esempio. Dice che i cavi di potenza risentono di brutto dell'impedenza e della capacità per quanto riguarda le alte frequenze. Fino qui è chiaro.

1. come abbassare l'impedenza?
2. come abbassare la capacità?

Spiego il mio cavo di potenza ad impedenza bassina.
Ho comprato del cavo ad alta tensione, ossia filo trecciola in rame di sezione 1.5 mm, isolato da un materiale che riduca la capacità di accoppiamento, e ne ho fatto una specie di treccia a 4 fili, due per polo. In questo modo so ad orecchio che autoimpedenza c'è n'è molto meno, che stendendo i due cavi parallelamente. Lei saprebbe indicarmi perché? Comunque escludo di aver migliorato di molto la situazione
capacità... del resto per quella, a parte costosi dielettrici, conviene giocare sulla distanza (o sull'inverso del suo quadrato, diciamo).

E qui la seconda domanda. Sarebbe sensato il mio progetto "cavo brooklin": due conduttori che stanno estremamente distanti uno dall'altro, ad esempio 15 o 20 cm, per quasi tutto il loro percorso? di certo la capacità scende... e di brutto…

Lei dice che il cavo fatto coi cavi di rete si mangia i bassi. Perché? Hummm mi pare chiaro che tutte le mie domande richiedono equazioni come risposte, non giri di parole per non addetti ai lavori, lei che le conosce le direbbe anche a me?

Ultime righe. Il
cavo di segnale ad impedenza abbassata: trattasi di cavetto 4 poli più calza per trasmissione dati ad alta frequenza, di quelli che ci passa sopra qualche Mhz, per intenderci... due cavetti per polo e calza a massa solo dalla parte della sorgente. Questo va meglio del coassiale, ma perché?

E poi: che c'è da temere dalle interferenze in banda radio? come può un segnale così piccolo in ampiezza e di così alta frequenza (FM) disturbare il paio di volt della linea Line? Io non capisco... Sarebbe così gentile da impiegare qualche riga


(Continua a pagina 3)

 

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