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GLI EDITORIALI | 2010

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EDITORIALI

2010

EDITORIALE N. 1/2010  1 | 2 | 3

(Continua da pagina 2)

realizzati da marchi hi-end. Si tratta di una topologia circuitale che non potrà mai sostituire nella qualità quella lineare ed ultra lineare (Classe AB ed A). In secondo luogo, conviene guardare con sospetto i prodotti ultraeconomici di marchi solitamente hi-end: i cosiddetti entry level. Difficilmente i prodotti entry level rispecchiano le qualità del marchio che ha sempre prodotto componenti non economici.
Un ulteriore spunto ce la offre la soglia di prezzo, 1.000 euro, sotto la quale nel nuovo non si acquista niente di audiofilo.
Occorre guardare con sospetto quei marchi che offrono prodotti dalla topologia circuitale totalmente differente rispetto alla norma (tutto valvole o tutto stato solido). Alcuni produttori, per allargare la fascia di mercato, realizzano prodotti che sono in antitesi rispetto ai loro standard, realizzando spesso costose patacche. Un esempio eclatante sono i finali a stato solido della Conrad Johnson o della Audio Research.
Tra i "riconfezionati" parecchi esempi possono essere individuati soprattutto nei prodotti inglesi e di qualche produttore italiano (che abbiamo e segnaleremo negli "Esclusi dallo S/M").
Un ultimo indizio, anche abbastanza importante, ce lo fornisce la potenza degli amplificatori prodotti: se nella produzione non trovate nessun 50 W, allora il produttore va guardato con sospetto. La motivazione di non costruire amplificatori di bassa potenza, risiede nel fatto che il costruttore non è interessato ad offrire prodotti di ottima qualità sonora. Altro fatto è quello di adattarsi al mercato, dove la richiesta di amplificazione dalla potenza inferiore ai 100 W è quasi assente, ma non è una seria giustificazione.

Questo stato reale delle cose, ci permette di guardare con rinnovato interesse - e simpatia - tutte quelle
aziende che da ciò patiscono i maggiori danni: in particolare le piccole ma laboriose aziende.
Si tratta di aziende che per stare sul mercato devono necessariamente fornire un prodotto di alta qualità: costruttiva e sonora. Inutile per queste aziende realizzare prodotti spiccatamente commerciali, poiché il mercato ne è pieno zeppo. Quindi, la produzione deve vertere per l'ottenimento di prestazioni sonore ragguardevoli, con un rapporto qualità/prezzo, visto il diffuso fittizio rincaro dei listini, decisamente favorevole. Grazie all'incauto

comportamento di certi operatori, alcuni prodotti sono direttamente concorrenziali ad altri dal costo dieci volte più elevato.… Non possiamo e non dobbiamo lasciarci incantare dalla sirena del "riconfezionamento".

Da diverso tempo siamo alla ricerca di aziende di questo genere, capaci di realizzare prodotti al di fuori di ogni dubbio. In passato, avevamo scovato Aloia e presentato con dovizia di particolari. Recentemente la nostra capacità di talent scout si è soffermata su un marchio che ha ormai raggiunto la sua maturità: AiFai di Giovanni Antonio Condorelli. Questo mese vi presentiamo un preamplificatore e due finali mono di punta, in grado di competere con nomi notissimi.

Sono in corso altri contatti con altri costruttori che pensiamo possano offrire buoni prodotti.
Con alcuni i contatti si sono interrotti, poiché abbiamo scoperto che si tratta di "bufale", su cui il tempo stenderà un impietoso oblio. Per sapere quali saranno i prodotti che meriteranno la vostra attenzione, contrariamente alle altre riviste, conviene rimanere "sintonizzati" in queste pagine. Chi non ci sarà, si metterà in fondo alla classifica e chi non ci leggerà avrà l'impianto classico, adatto per tutto tranne che "riprodurre fedelmente la musica"!

Francesco S. Piccione

 

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