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2000

EDITORIALE N. 5/2000

REGISTRAZIONE E RIPRODUZIONE SONORA
Di Francesco Piccione

Dopo la pubblicazione dello scorso editoriale, ho ricevuto diverse e-mail, di cui diverse scritte da presunti operatori del settore discografico, che pressappoco esprimono i seguenti fatti.

1. I tecnici del suono svolgono il loro lavoro in modo disagevole, rispetto all'ascolto compiuto comodamente dall'ascoltatore.
2. I CD da loro registrati con sapiente maestria non possono essere restituiti in modo perfetto, se non con lo stesso impianto di registrazione.
3. Nessun impianto esoterico, anche dal costo milionari, sarà in grado di riprodurre in modo decente il suono.
4. Nessun impianto esoterico potrà essere utilizzato in studi di registrazione.
5. Nemmeno con gli "armadi", riferendosi al mio Reference System, sarà possibile discernere i suoni e di eguagliare le prestazioni sonore dei più piccoli monitor utilizzati in tutti gli studi di registrazione del mondo.

L'analisi di queste affermazioni, mi portano a pensare che siano propedeutiche per criticare il mio Reference System, la cui sensibilità ed efficienza e anche superiore a tutti i minimonitor utilizzati negli studi di registrazione di tutto il mondo. Mi viene anche da pensare che costoro non hanno compreso bene come "funziona" l'arte della registrazione, motivo che spiega perché esistono le brutte registrazioni.

Approfitto, invece, per cercare di spiegare brevemente ai nostri lettori, come avviene il "miracolo" della riproduzione, attraverso qualsiasi impianto stereo.

Innanzitutto, analizziamo cosa succede nel momento della lettura del Compact Disc e quali sono i limiti alla restituzione del suono esattamente come è stato registrato.
Qualsiasi tipologia di impianto audio, restituirà il contenuto del CD nel modo più congeniale, con aderenza al suo contenuto rapportabile all'aumento della sua larghezza di banda ed efficienza. Schematizzando, i limiti principali risiedono nella lettura del contenuto del CD da parte del lettore e nella sua riproduzione attraverso i diffusori acustici.

Dando per scontato che il resto dell'impianto sia messo a punto, il lettore digitale deve essere messo nelle condizione di operare al meglio, tramite le diverse operazioni di messa a punto suggerite in "Laboratorio Esoterico". Se ciò non fosse, parte del contenuto della registrazione andrebbe perduto e quindi, non riprodotto dai diffusori.

I diffusori acustici, invece, sono in grado di caratterizzare maggiormente la qualità del suono.
Limitazioni, difetti e pregi concorrono insieme alla riproduzione più o meno aderente del contenuto del Compact Disc. Se, ad esempio, i diffusori acustici sono limitati nella restituzione

della dinamica, i pieni orchestrali saranno penalizzati, ossia compressi, rispetto alla capacità dinamica contenuta nella registrazione. Potrebbe succedere anche l'effetto opposto, ossia che la registrazione sia carente di dinamica. In tal caso, tutto il resto dell'impianto non avrà colpa: di qui la necessità di realizzare registrazioni di alta qualità.

Se, invece, i diffusori acustici sono carenti nella risposta in frequenza, come appunto il 90% di questi, tra cui i minidiffusori, la riproduzione del CD avverrà riducendone la sua risposta in frequenza. Anche in questo caso può succedere l'effetto contrario, ossia che è la registrazione ad avere dei limiti, a causa dell'utilizzo di pessimi microfoni, dell'errore del tecnico o tantissime altre ipotesi.   

I minimonitor di cui tanto si decantano nelle lettere, spesso sono piuttosto limitati e poco costosi.
In quest'ottica non soddisfano le richieste di estensione della risposta in frequenza ed efficienza necessarie per effettuare delle buone registrazioni. Difatti, molte case discografiche utilizzano diffusori di dimensioni decisamente maggiori, inserite in sale di registrazioni adeguate. Spesso, invece, i minimonitor sono posti sul tavolo dove si trova anche la consolle…

Un impianto hi-fi esoterico, risponde invece a tutti i requisiti richiesti per una corretta riproduzione del suono.
Se il temine hifi è affibbiato a qualsiasi genere di prodotto che riproduca un suono, l'impianto esoterico è composto da apparecchi che sono stati progettati per fornire le migliori caratteristiche di riproduzione del suono. Non so che cacchio di impianto esoterico abbiano avuto in mente gli autori della e-mail; certamente non quelli che noi sosteniamo. Lo prova il fatto che i diffusori acustici esoterici, devono avere una risposta verso il basso non inferiore ai 40 Hz e possedere altre caratteristiche idonee per la corretta riproduzione del suono. Certo che qualche modello non possiede una sensibilità elevata, ma è sufficiente per la riproduzione domestica. D'altro canto, le maggior parte dei minimonitor vantati come eccezionali, sono carenti nella dinamica de in gamma bassa; se portati ad emettere pressioni acustiche live, si rompono.

Francesco S. Piccione


 

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